Una serata di solidarietà e speranza: cena di beneficenza Brainy per la ricerca sui tumori cerebrali

Una serata di solidarietà e speranza: cena di beneficenza Brainy per la ricerca sui tumori cerebrali

Una serata di solidarietà e speranza: cena di beneficenza Brainy per la ricerca sui tumori cerebrali

Un clima di emozione e partecipazione ha caratterizzato la cena di beneficenza organizzata il 16 gennaio presso l’Istituto Filologico Milanese, dedicata alla raccolta fondi per la ricerca sui tumori cerebrali. L’evento, promosso dall’associazione Brainy ETS ha visto la partecipazione di numerosi ospiti, tra cui medici, ricercatori, sostenitori e rappresentanti del mondo istituzionale, tutti uniti dalla volontà di sostenere una causa di fondamentale importanza.

Un riconoscimento per il futuro della ricerca

Durante la serata, è stata annunciata la vincitrice del bando Brainy 2024 per una borsa di studio alla giovane ricercatrice Alessandra Vitaliti, un gesto concreto per sostenere il futuro della scienza e l’impegno delle nuove generazioni nella lotta contro i tumori cerebrali.
Alessandra Vitaliti, è una giovane laureata in biologia presso l’Università di Roma Tor Vergata. Il suo progetto mira a indirizzare delle microbolle che contengono chemioterapici nei vasi sanguigni del tumore.
Le ‘microbolle’ sono delle piccole sfere, con dimensioni nell’ambito del millesimo di millimetro. Sono già usate in clinica per scopi diagnostici ed approvate per uso clinico dalla Food and Drug Administration e dalla European Medicines Agency.
Nel progetto della dottoressa Vitaliti invece si prevede di utilizzare le microbolle per una terapia ‘mirata’. Il bersaglio sono i vasi sanguigni del tumore che esprimono una  molecola poco espressa nei vasi sanguigni normali, PSMA. PSMA è stata inizialmente scoperta nei tumori della prostata ma si è successivamente verificato che è presente anche nei vasi sanguigni del glioblastoma.
Il progetto mira ad attrezzare le microbolle con una molecola in grado di ‘legare’ PSMA. Le microbolle mirate possono poi essere ‘armate’ con un farmaco come temozolomide  e, potenzialmente, anche con nuovi farmaci non in grado di raggiungere il tumore nelle condizioni attuali.

Il legame con Fondazione Veronesi

A testimonianza del legame con Fondazione Veronesi, sono intervenute nel corso della serata Monica Ramaioli, Direttore Generale e Marta Converso, responsabile dell’ufficio donatori individuali. Fondazione Veronesi, che da oltre vent’anni dedica le proprie energie a realizzare progetti per la prevenzione, la cura e la diagnosi dei tumori, sostiene l’attività di Brainy e contribuisce alla raccolta di candidature per l’assegnazione delle borse di studio per la ricerca sui tumori cerebrali.

Un’ospite d’eccezione: Kathy Oliver, fondatrice e co-direttore di International Brain Tumor Alliance (IBTA)

Uno dei momenti più toccanti della serata è stato il discorso di Kathy Oliver, fondatrice di un’importante rete internazionale dedicata ai tumori cerebrali. Una donna straordinaria che con la sua organizzazione ha lavorato instancabilmente per diffondere la conoscenza su questa complessa malattia e per promuovere la difesa dei diritti dei pazienti e delle loro famiglie. La sua forza, non solo come professionista ma anche come madre, e il suo discorso toccante hanno colpito profondamente il cuore dei presenti.
Ospitare una figura di tale caratura è stato un onore immenso per tutti noi, il suo lavoro ci ricorda che la ricerca non conosce confini e che il sostegno internazionale è fondamentale per raggiungere nuovi traguardi.

Presentazione del progetto “Coltiviamo la Ricerca”

Un altro momento chiave della serata è stata la presentazione del progetto “Coltiviamo la Ricerca”, un’iniziativa originale e creativa volta a raccogliere fondi per finanziare nuovi studi e terapie innovative. Il progetto prevede la realizzazione di un laboratorio di kokedama, un’antica tecnica giapponese che unisce natura e arte, creando sfere di muschio che ospitano piante decorative.

Grazie al laboratorio, i partecipanti possono imparare a creare il proprio kokedama con l’aiuto di esperti, mentre il ricavato delle attività viene interamente devoluto alla ricerca. Con il kokedama, vogliamo trasmettere un messaggio di speranza e crescita. Così come le piante crescono e si sviluppano, anche la ricerca ha bisogno di essere coltivata con cura.

Una serata all’insegna della solidarietà

Oltre ai momenti istituzionali, la cena ha offerto ai presenti un’occasione unica per condividere sentimenti e riflessioni. La serata è stata aperta da un emozionante concerto del pianista Michael G. Jennings, che ha incantato il pubblico con la sua straordinaria interpretazione. Le note delicate e potenti del suo repertorio hanno creato un’atmosfera unica, preparando il terreno per una serata dedicata alla speranza e alla solidarietà.
Un ringraziamento speciale va anche agli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento: Cantine Mothia, Rondanini Salumi e Matì.

Un impegno che continua

La cena di beneficenza si è conclusa con un messaggio di speranza e determinazione: la lotta contro i tumori cerebrali è una sfida complessa, ma con il sostegno di tutti, ogni passo avanti è possibile.

Photo: Davide Finocchiaro